Un magazine sul caffè.

O meglio una rivista che parla del chicco di Coffea per parlar di tante cose: cibo, viaggi, vino, cultura.

Perché checché se ne pensi il caffè, sì proprio quella tazzina che beviamo distrattamente ogni mattina – ma della quale sappiamo pochissimo anche se non sappiamo farne a meno – è argomento complesso e pressoché completo. Per varietà, diffusione, storia. Per questo, per spiegarlo, abbiamo scelto le 5 W del giornalismo ché alla fine noi giornalisti siamo e questo sappiamo fare: scrivere, spiegare. Il magazine è quindi diviso in cinque sezioni:

Who per i protagonisti, le interviste agli esperti ma anche chef e musicisti, scrittori e chi ci capita di incontrare e ha a che fare con il caffè, anche solo perché lo beve e si è fatto delle domande.

Where per segnalare delle caffetterie non solo ma principalmente specialty che abbiamo visitato e ci sono piaciute

What per cercare di spiegare i tanti aspetti di questo prodotto simbolo anche della nostra epoca

When per gli eventi da non perdere legati a filo più o meno doppio con il caffè

Why perché il caffè, cosa significa e perché spiega il nostro mondo?

E visto che da sempre il caffè – inteso come luogo di consumo condiviso – è occasione di ritrovo e dibattito e scambio di idee, se volete comunicare con noi vi invitiamo a scriverci

 

Per segnalare un evento: redazione@coffeando.it

Se siete in vena di idee e volete collaborare con noi: redazione@coffeando.it

Per altre comunicazioni: info@coffeando.it

Gli autori di Mondo caffè:

ANNA MUZIO

ANNA MUZIO

Giornalista

Amo gli argomenti complessi, i pensatori anarchici e le interpretazioni oblique. Sarà per questo che sono affascinata dal caffè, prodotto migrante ricco di storie e aromi. Sono diventata giornalista per caso, grazie a un foglietto attaccato a una bacheca. Era il 2000. Sono professionista dal 2002. Da sempre scrivo: poesie, diari di viaggio, racconti cyberpunk, racconti brevi, fumetti e graphic journalism. Ma la scrittura è solo la base. Poi ci sono i ferri del mestiere: l’approfondimento, la verifica delle fonti, quel sano scetticismo ma anche la curiosità di scoprire nuove cose, perché da ogni articolo si impara qualcosa.

Scrivo di scienza e tecnologia, attualità e animali, food e viaggi per quotidiani, periodici di settore e non, siti web, magazine. Ho iniziato da redattrice, sono diventata free-lance – dopo il primo figlio e un “gentleman’s agreement” sul rientro che il poco nobile e assai ordinario direttore dopo un anno si scordò – così ho imparato a fare di tutto un po’, lavorando su siti Internet, social, cimentandosi con la fotografia e il video. La mia prossima sfida? Raccontare la geopolitica della cucina. I celebrity chef passeranno. L’enogastronomia come espressione della storia, quella piccola e quotidiana e nascosta delle donne e degli uomini qualunque, quella resterà.

ANDREA CUOMO

ANDREA CUOMO

Giornalista

Sono romano, uno dei pochi capitolini trasferiti a Milano che non pensi che la sola cosa buona del capoluogo lombardo sia il treno per la capitale. Giornalista professionista dal 1997, sono inviato del Giornale per cui scrivo di persone, cose, storie spesso strampalate, comunque umane, troppo umane. Scrivo anche di vino e cibo, curo la pagina “Retrogusto” del mio quotidiano, in cui mi sforzo di andare contromano rispetto al mainstream gourmet del tutto-buono-tutto-bello (esce ogni venerdì) e la rubrica “La vite è una cosa meravigliosa” in cui racconto il mondo del vino italiano (con qualche sconfinamento sciampagnoso), che esce il sabato. Collaboro con diversi periodici nel settore wine&food, recensisco ristoranti per le guide del Gambero Rosso e Identità Golose, vedo nel cibo gioia e calorie, che smaltisco con sedute quasi quotidiane in palestra.

Ho scritto i libri “Cessate il cuoco”, un pamphlet sul circo della critica gastronomica, e “Liscio come l’olio”, sulla bolla mediatica dell’olio di palma. E soprattutto, con Anna Muzio, “Mondo Caffè”, che rappresenta il punto di partenza di un viaggio che si profila lungo alla scoperta di una bevanda meravigliosa in cui, da sommelier, intravedo molti punti di contatto con il vino.

Il caffè è ovunque ed è di tutti,
non è proprietà unica di nessuno; nemmeno degli Italiani. Gli autori raccontano il caffè come prodotto universale, al di fuori di ogni stereotipo: dalla geopolitica di questa pianta magica, alle diverse anime contenute nei chicchi tostati di Coffea.

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